Un rosso “mantello” di vitigniI monaci e il “piacere” del vino
I monaci e il “piacere” del vino
A fianco dei sistemi alimentari dell’aristocrazia e dei ceti contadini, del terzo grande sistema alimentare del Medioevo, quello ecclesiastico, rimangono copiose tracce nelle regole che disciplinano la vita quotidiana dei monaci. Pulmentum, pietanza e mixtum sono alcuni dei vocaboli fondamentali della cucina dei monasteri nel Medioevo. Il pulmentum (a giudizio di Massimo Montanari collegato etimologicamente →
Tropea felixPesca e tradizioni alimentari
Pesca e tradizioni alimentari
Tropea la nobile, Tropea la colta, la felix Tropea, è una meta del turismo europeo che ha nella cipolla (come, bisognerebbe aggiungere, nella sua tradizione religiosa e culturale, nella rupe che sovrasta il mare, nelle diffuse presenze di architettura monumentale) un caratteristico elemento di identità. Le “rosse” di Tropea sono, da tempo, un’icona della cultura →
La carne proibitaTra Medioevo e tabù contemporanei
Tra Medioevo e tabù contemporanei
Non risalgono a molto tempo addietro le polemiche intorno alla scoperta, in diversi paesi europei, di carne equina in alcuni prodotti dell’industria alimentare. Uno scandalo che occupò le pagine di quotidiani e settimanali per molte settimane e che, da un differente punto di vista, fece venire alla luce anche alcuni tabù legati al cibo a →
L’uomo è ciò che mangiaMiti e realtà della cucina calabrese
Miti e realtà della cucina calabrese
Con questa celebre frase il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach coniava, nel 1862, uno degli aforismi più popolari e citati, spesso a sproposito, dell’intera storia della filosofia. Non potendo sottrarci alla tentazione della citazione, ne faremo uso anche noi, travisandone un po’ il significato a esclusivo beneficio di quanto diremo più avanti. Se è vero che →
Erasmoe l'arte del convivio
e l'arte del convivio
Tra i Colloquia di Erasmo da Rotterdam (trad. it., Garzanti, Milano, 2000) quello dedicato all’arte del convito – Il cenone – inizia con un consiglio paradossale che Apicio rivolge a Spudo, suo interlocutore: «A nessuno spiacerai se nessuno inviterai». Un banchetto ben riuscito deve prevedere di svolgersi tra poche persone, di non voler accontentare tutti →